Il giorno 4 novembre 2017, noi ragazzi della classe 3°A abbiamo incontrato il professor Riccardo Petrella al Monastero del Bene Comune di Sezano (Verona) per discutere temi riguardanti l’acqua.
Abbiamo iniziato affermando che l’acqua è un diritto importante per la vita e non una merce.
Il 28 luglio 2010 fu dichiarato libero l’accesso a questo bene in quanto diritto comune.
Nel giugno del 2011 risultò che ventisei milioni di persone avevano detto “no” al profitto e “sì” al diritto. Spetta infatti ai cittadini predisporre mezzi o strumenti affinché tutti ne abbiano l’accesso. Talvolta, diritti come questo non vengono riconosciuti anche se indispensabili alla vita.
Nel libro del professor Petrella “L’Italia che fa acqua”, l’autore dichiara: “Nel mondo e anche nel nostro Paese, diventa sempre più un diritto negato, un bene comune sacrificato dalle logiche della privatizzazione e della mercificazione.” Secondo l’economista l’acqua, provenendo dalla natura, è vita, è espressione più alta del senso dell’essere e per questo non può essere utilizzata come merce.
Continua sostenendo: ”La nostra economia è un’economia “assassina” perché non ti dà niente se non paghi.” Il termine “economia” deriva dal greco: oikos = luogo di vita e nomos = regole, quindi regole del luogo di vita.
Ci sono più di 4.000 bambini che muoiono ogni giorno per la carenza d’acqua e oltre 4 miliardi di persone, sulle 7,5 totali, non ne hanno accesso continuo.