Sommario:
Il Water Grabbing è un fenomeno che consiste nell’accaparramento di acqua da parte di aziende multinazionali.
Tale preziosa risorsa viene sottratta a comunità o intere nazioni, privandole delle più elementari forme di sussistenza.
È un fenomeno strettamente legato a quello del Land Grabbing, il quale consiste nell’acquisizione di terreni a bassissimo
prezzo da parte di multinazionali a danno dei paesi in via di sviluppo. L’acqua sottratta è infatti utilizzata per irrigare gli
ettari di terreni agricoli coltivati da aziende straniere che esportano le colture prodotte per provvedere alle necessità alimentari
dei paesi del “Primo Mondo”.
Abbiamo pensato di indagare in modo scientifico il fenomeno di spoliazione degli ecosistemi, partendo da un'area specifica del
pianeta. Abbiamo scelto l'Etiopia perchè la ricchezza dei dati ci ha consentito di effettuarne un'elaborazione scientifica tramite
alcuni software.
Pur essendo quello del Water Grabbing un fenomeno di grande entità, sono poche le analisi
scientifiche che hanno tentato una valutazione quantitativa di risorse idriche sottratte su scala globale, in quanto gli studi
richiedono dati commisurati difficili da reperire.
Negli ultimi anni diverse associazioni hanno creato dei database liberamente
consultabili contenenti diverse informazioni riguardanti l’operato di aziende multinazionali nei Paesi in via di sviluppo. Uno
dei più completi e ricchi di informazioni è Land Matrix, il quale contiene dati riguardanti l’estensione dei terreni
occupati, il tipo di colture prodotte e la metodologia di irrigazione applicata.
È stata scelta l'Etiopia perché è uno Stato rappresentativo della storia del Terzo Mondo e della storia coloniale italiana.
L'Etiopia, ufficialmente denominata Repubblica federale democratica dell'Etiopia, è uno Stato situato nel Corno d'Africa con una
popolazione di 102,3 milioni di abitanti. Si sviluppa su 1.126.829 chilometri quadrati e si trova tra le latitudini di 3° e 15° N,
e longitudini 33° e 48° E. La maggior parte della nazione etiope si trova sul Corno d’Africa, la parte più orientale del continente
africano. Confinano con l'Etiopia il Sudan e il Sud Sudan ad ovest, Gibuti e l'Eritrea a nord, la Somalia ad est e il Kenya a sud.
All'interno dell'Etiopia si trova un vasto complesso di montagne e scoscesi altopiani divisi dalla Rift Valley, che attraversa il
paese da sud-ovest a nord-est ed è circondata da bassopiani, steppe e zone semidesertiche. La vastità del territorio determina una
grande varietà di climi, terreni, vegetazione naturale e di aree abitate. Il tipo di clima predominante è tropicale monsonico. In
Etiopia il clima varia in funzione dell'altitudine, passando dal torrido e arido delle terre più basse al fresco di alta quota.
Poiché si trova appena a nord dell'Equatore il Paese conosce poche variazioni di temperatura nel corso dell'anno. Le piogge sono
determinate dal monsone di sud-ovest. Questo fenomeno interessa il Paese da giugno a settembre (la stagione delle piogge è detta
Kiremt), investendo solo alcune aree, vale a dire l'altopiano e i versanti montuosi esposti a sud-ovest. Nella zona
sud-orientale del Paese vi sono due periodi piovosi meno intensi, in genere marzo-maggio e ottobre-novembre, che in alcuni anni
lasciano quelle aree a secco, provocando siccità. Gli altopiani etiopi coprono la maggior parte del paese e sono dotati di un clima
generalmente molto più fresco rispetto ad altre regioni equatoriali. La maggior parte delle principali città del paese si trova ad
altitudini comprese tra i 2.000 e i 2.500 m sul livello del mare. La popolazione etiope è cresciuta dai 33,5 milioni del 1983-1987
ai 90 milioni nel 2014. Secondo il censimento demografico del 2007 gli abitanti sono cresciuti con un tasso annuo medio del 2,6%
tra il 1994 e il 2007 e del 2,8% tra il 1983 ed il 1994. Si prevede che per il 2060 l'Etiopia raggiunga i 210 milioni di abitanti,
ipotizzando un tasso annuo medio di crescita del 2,5%. La popolazione etiope è formata da più di 80 diversi gruppi etnici: Oromo,
Tigrini, Sidama, Guraghé, Afar, Amara, Somali e tanti altri. La crescita della popolazione, le migrazioni e l'urbanizzazione hanno
reso sempre più difficile e complesso fornire alle persone i tradizionali servizi di base. Negli anni 1967-1975 si è verificato un
gigantesco fenomeno di urbanizzazione. La popolazione dei centri urbani si è infatti triplicata. Questo fenomeno d’inurbamento ha
conosciuto un’inversione di tendenza con la riforma agraria del 1975 (Reform Act), pensata per aumentare la produzione
agricola che, nel periodo tra il 1970 e il 1983, non era al passo con la crescita della popolazione. Questo programma ha favorito
la formazione di associazioni di contadini e di grandi villaggi fondati sull'agricoltura. La riforma ha portato a un aumento della
produzione alimentare, anche se l'argomento è soggetto a controversie. Tale aumento potrebbe essere correlato alle condizioni
meteorologiche più che all'atto di riforma. Tra il 1975 e il 2000 le popolazioni urbane sono cresciute mediamente dell'8,1%.
L'agricoltura è praticata con metodi tradizionali. Sugli altopiani si coltivano caffè per l'esportazione, ortaggi, legumi e cereali
(orzo e grano), mentre nelle zone più umide si coltivano cotone e tabacco. Secondo il database Land Matrix, in Etiopia
operano oltre cento aziende multinazionali che coprono un’estensione complessiva di circa 4.000.000 ettari. Le colture
principalmente prodotte sono olio di palma, mais, riso, zucchero di canna, cotone, cereali vari e caffè.
Il software impiegato dalla classe in questa fase del progetto è CropWat, creato dalla FAO, la Food and
Agriculture Organization. Con questo programma è possibile calcolare la quantità d'acqua richiesta da una certa coltura per
i mesi di crescita, basandosi sui dati meteorologici del luogo in cui è coltivata, sul tipo di coltura e sul tipo di terreno.
CropWat, partendo dai dati di precipitazione media mensile, stima la quantità d'acqua che la coltura riceve dalle piogge
e di conseguenza calcola la quantità di acqua aggiuntiva di irrigazione che deve essere fornita alla pianta per garantirne il
completo sviluppo. Il primo valore è chiamato Effective Rainfall (pioggia effettiva), mentre il secondo valore è l'
Irrigation Requirement (irrigazione richiesta). Questi valori sono misurati in millimetri ogni dieci giorni.
I dati meteorologici richiesti da CropWat sono presi da un altro software, chiamato ClimWat, sempre della FAO. Attraverso
questo software è possibile vedere i dati meteorologici medi mensili (ore di sole, temperature minima e massima, umidità) di varie
stazioni presenti in quasi tutto il mondo.
Il tipo di coltivazioni e l’estensione superficiale di ogni azienda si trovano su Land Matrix. Tale database fornisce
anche le seguenti informazioni aggiuntive: estensione dell'appezzamento secondo il contratto, reale estensione dell'appezzamento,
stato delle trattative, nominativo degli investitori, tipo di azienda e stato dello sfruttamento (attivo o non attivo).
Una volta noti i tipi di colture prodotte in Etiopia, è stato necessario ottenere diverse informazioni riguardanti le singole
piante al fine di poterne calcolare il fabbisogno idrico. Il software CropWat, infatti, richiede, come dati di input, i
coefficienti colturali della pianta nelle diverse fasi della crescita (Kc), il tempo richiesto dalla pianta per maturare e
raggiungere ogni fase di sviluppo (initial, development, mid-season, late-season), la profondità
delle radici, il valore critico di contenuto d’acqua nel suolo affinché cresca la pianta, la resa della coltivazione, l’altezza della
pianta e il periodo dell’anno in cui avviene la semina.
Va fatto un approfondimento in merito al significato del Kc: esso infatti è un valore ottenuto attraverso prove sperimentali e
rappresenta il rapporto tra l’evapotraspirazione massima (ETc) di una coltura e l’evapotraspirazione di riferimento (ET0); questo
valore varia durante le diverse fasi di crescita della pianta.
Kc = ETc/ET0
Dove:
ET0: acqua potenzialmente persa nell’unità di tempo per evaporazione dal suolo e per traspirazione da un prato
di festuca arundinacea in condizioni ottimali di umidità, su un terreno regolarmente livellato e su grandi superfici, in ottimo
stato nutrizionale e sanitario, il prato ricopre completamente il terreno e in condizioni di non limitante disponibilità idrica.
ETc: quantità massima di acqua persa nell’unità di tempo per evapotraspirazione dal suolo e per evaporazione
da una superficie di coltura di ampia estensione i cui processi di crescita e produzione non sono limitati dalla disponibilità
idrica, da carenze nutrizionali e da stress biologico.
Il software racchiude al suo interno un piccolo database contenente i dati delle principali colture prodotte al mondo. Ulteriori
dati possono essere reperiti dal sito della FAO nel portale FAOStat.
In CropWat si trova anche una cartella che fornisce i coefficienti per il tipo di terreno. Il software fornisce quattro
tipi di terreno, light, medium, heavy e sandy. Ulteriori tipi si possono trovare nel portale
FAOSoil.
Non essendo stati in grado di reperire i dati colturali di tutte le piantagioni e avendo considerato l’ingente numero di aziende operanti in Etiopia, abbiamo deciso di effettuare lo studio solamente per le aziende più significative e che producono alimenti i cui dati sono già contenuti nel Database di CropWat.
Estensione azienda [ha] (base Land Matrix) | Produzione |
---|---|
100000 | Cotone, mais, riso, grano |
50000 | Mais, semi di soia, legumi |
1000 | Pomodori |
3500 | Peperoni dolci, cotone, mais, semi di soia, canna da zucchero, piccoli vegetali |
Infine i volumi di Green water e Blue water sono stati convertiti in numero di persone potenzialmente nutrite
in un anno in base al parametro Human Water Footprint.
Lo Human Water Footprint, o impronta idrica umana, è un parametro che definisce la quantità di acqua utilizzata per
produrre ogni tipo di bene e prodotto, e permette di ricavare informazioni circa la quantità d'acqua che una persona in media
utilizza per soddisfare i suoi bisogni, che non sono solo il bere e il lavarsi, ma anche l'utilizzo di beni e servizi. Questo valore è
stato stimato dalla PNAS (Proceedings of National Accademy of Sciences) essere pari ad un valore compreso tra 500 e oltre
3.000 m3/persona-anno.
In Etiopia il valore dell’impronta idrica umana è pari ad un valore compreso da 1.000 e 1.200 m3/persona-anno. I volumi di
Green e Blue water sono quindi stati divisi per questo valore permettendo di ottenere il numero di persone delle quali
sarebbero stati potuti essere soddisfatti i bisogni con tali volumi d’acqua.
Il calcolo è stato effettuato sia per la Green che per la Blue water, ma bisogna tenere a mente che solo quest’
ultima rappresenta la porzione d’acqua realmente “rubata” in quanto la Green water è costituita dalle precipitazioni, un
fenomeno naturale che si verifica indipendentemente dall’operato delle aziende multinazionali. Il risultato ottenuto è il seguente: con il
volume d’acqua necessario a irrigare le aree interessate dal presente studio sarebbero potuti essere soddisfatti i bisogni di circa
226.124 persone per un anno.
A questo punto si è proceduto al calcolo della quantità d'acqua "rubata" da tutte le aziende agricole presenti nel territorio etiope.
Per fare ciò, è stato innanzitutto calcolato un valore medio di pioggia effettiva e di irrigazione richiesta effettuando la mediana
dei valori ricavati dall’analisi sulle aziende selezionate. In seguito sono stati raccolti i dati relativi all'estensione
complessiva degli appezzamenti presenti in Etiopia e si è proceduto a calcolare i valori della Green water e di
Blue water, seguendo la procedura precedentemente esposta.
Green Water [m3] | Blue Water [m3] | 5,219 E9 | 1,614 E9 |
---|
Nella tabella sottostante si riportano i risultati dello studio ad oggetto della presente relazione.
Come si evince dallo studio, dallo sviluppo e dalla rielaborazione dei dati, la corsa continua per i terreni agricoli da parte delle
multinazionali dell'agrobusiness, dei governi e dei fondi di investimento è associata allo stanziamento di risorse terriere e, più in
particolare, dell’acqua, che è fondamentale per la produzione agricola. Attraverso la simulazione effettuata dalla classe, risulta
essere assolutamente rilevante l’influenza delle aziende nel prelievo e nell’utilizzo di quantità d’acqua alquanto consistenti.
Queste vengono sottratte al ciclo naturale. È quindi possibile parlare di Water Grabbing associato al Land Grabbing
, ovvero l’insieme di quei processi che vedono sottrarre sia risorse materiali che finanziarie al paese esaminato.
Al fine di poter meglio monitorare l’operato di queste grandi multinazionali e quindi contrastare questi fenomeni, sarebbe
consigliabile investire in un censimento più rigido e accurato delle varie proprietà terriere, della loro destinazione d’uso e dei
vari step operativi ad essi associati, con lo scopo di ottenere una banca dati molto più ampia e consistente.